Immagine di copertina del doppio LP "Yawar Fiesta" del gruppo musicale "Trencito de los Andes", realizzata da Felice Maria Clemente (1983).

Altiplano

Regno di paglie

E di tori

Che neri si stagliano

A distesa

Immobili ricevono luce

Incurvando la groppa bruciata

Si muovono al rallentatore

Regno notturno

Madreperla sui tetti

Rivolti alla luna

che pascola costellazioni

A distesa

Come tori bradi

Regno orizzontale

Di cieli schiacciati

Spazzato dal vento

Aquiloni di buste

Vibrando

Tra bave di nubi

Regno di bimbi in divisa

Ridono e corrono

Lungo la strada deserta

Dritta a perdita d’occhio

Strada bucata

Ossa rotte

Miraggi di biciclette

Campagna infinita

Di bestie e di donne

Bombette di creta

Modellate dal sole

Regno di architetture basse

Relitti di terra

Muretti di ciottoli viola

Poggiati l’uno sull’altro

In antico equilibrio

Regno di campanili dipinti

A tempera mirabilmente

Colori primari

Scuole rurali

Soldi stranieri

Banchi all’aperto

E porte da calcio

Senza la rete

Aperte nel vuoto

Regno fuori del tempo

Gente che giace

Gente che va

Restando ferma

Alla semina

Seguendo tori

Al rallentatore

Gente stanziale

Che suda

Che nasce

Che muore

Appare

E dispare

Sull’orizzonte

Regno di ideali

Senza confini

Covati e potati

Da immemorabili miserie

Piccoli

Intenti a giocare tra loro

Grandi

A danzare

A Suonare tra loro

Regno del Trencito de los Andes

Dove transitano profeti

Lasciando cadere

Il seme del verbo

L’idea di un progetto

Cattedrali e deserto

Regno che secca

Ama e ricorda

Custodisce nella polvere

I nostri quaderni

Usanze neolitiche

E mummie regali

In perfetto stato

Di conservazione

Regno fossilizzato

Regno di estremi contrasti

Di caldi e di freddi

Di sporco pulito

Sconfinato finito

Saggio e incosciente

Si perde in sordina

Indifeso difeso

Dalla cronica assenza

Di vie carrozzabili

Regno acceso

Distese monocrome

Sfavillanti di luce

Seminate qua e là

D’icone scintillanti

Dai colori fluorescenti

Altiplano

Feriscimi pure gli occhi

Tanto non mi stanco

Di contemplare la tua luce

Così, pur potendolo fare

Non ho nessuna intenzione

Di tirare la tendina

Per riposarmi da te.

Felice Maria Clemente (composto su un pullman, da qualche parte tra Puno e La Paz)